(Punishment 18 Records) Ultimamente il thrash sta vivendo un periodo di grazia un po’ ovunque, Italia compresa. Basti pensare ad acts come Burning Nitrum o Warstorm per capire che il genere gode di ottima salute. Ad ulteriore conferma di ciò, arriva il terzo album degli Ancient Dome, dediti ad un thrash che si rifà a bands come Artillery, Forbidden e Heathen, mescolando assalti all’arma bianca con stacchi melodici di gran gusto, anche se talvolta la voce di Jerry De Feo fatica un po’ nelle parti più pulite, pur ottenendo risultati tutt’altro che malvagi. Chiaramente i pezzi più diretti sono all’inizio dell’album, lasciando le soluzioni più intricate, diluite comunque da riffs ficcanti ed efficaci, ai brani conclusivi. Infatti l’opener “N. I. F. (New Interstellar Force)” è un mid tempo incalzante e di facile memorizzazione, pur contenendo passaggi molto tecnici. Da applausi la title track, caratterizzata da un riffing tagliente inframmezzato da parti più oscure non lontane dai Nevermore, con De Feo che offre la sua migliore prestazione dell’intero lavoro. Nel finale troviamo assoli e cambi di tempo dal feeling progressivo. Vena progressiva che raggiunge il suo apice nella strumentale “Nebuloid”, ricca di cambi di tempo e un gran lavoro di chitarre. “Dead Zone” riscopre il lato più puramente thrash, stemperato da un break melodico nella parte centrale prima dell’accelerazione letale nel finale. La conclusiva “Empire Of Lies” è aperta da chitarre armonizzate che danno il via ad una cavalcata thrash degna dei migliori Forbidden. Dopo quattordici anni di carriera, gli Ancient Dome hanno finalmente trovato la quadratura del cerchio, raggiungendo l’equilibrio tra assalti thrash, tentazioni progressive e un gusto melodico fuori dal comune, che faranno la felicità dei techno thrashers più incalliti.
(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10