(Inside Out Music) È l’undicesimo disco della band di Conrad Keely, disco che vede una intensificazione delle attività, visto che il precedente lavoro usciva nel 2020 (recensione qui)… dopo sei anni di silenzio. Come tanti, un altro album figlio dei lock down, della tranquillità, del tempo libero, di giornate spese guardando documentari e film musicali (dalle saghe del black metal norvegese alle avventure dei Mötley Crüe), ricercando la musica, nella musica, nella qualità essenziale, nell’autenticità che questa forma d’arte dovrebbe offrire. Ed è così che nasce il disco, poca produzione, tanto tempo e tante prove, registrazioni in presa diretta, una band dentro una stanza piuttosto che turni di via vai dentro uno studio super tecnologico e pieno di diavolerie elettroniche. Ed ospiti. Ricerca della perfezione del suono dentro il suono stesso, catturandolo cercando di assecondarlo piuttosto che forzarlo. Ed ecco ventuno tracce, un’ora ed un quarto di musica. Musica che vuole essere amata, che non segue un genere specifico e nemmeno una tematica unica, cosa alla quale i ‘Trail ci hanno abituato. Ci sento gli Hawkwind in “Golden Sail”, c’è un quartetto d’archi sulla opener “Our Epic Attempts”, sembra assurda la bellezza drammatica della brevissima “Long Distance Hell”. Intima e potente “Penny Candle”, esplode il punk su “Kill Everyone”, mentre la malinconia di “Growing Divide” tocca i sentimenti più profondi. Retro-futuristica “A Life Less Melancholy”, mentre si rivela stupenda e con una chitarra sublime la lunghissima “Taken By The Hand”, evidenziando tra l’altro il costante contrasto, con brani che durano meno di un minuto e contrapposizioni come questo pezzo da oltre undici. Senso vintage con “Contra Mundum”, ipnotica ed atmosferica “Darkness Into Light”. Non mancano bizzarrie etnico-sperimentali come per “Sounds of Horror”, o quel senso di libertà senza confini geografici espresso da “The Widening Gyre”. “Millennium Actress” offre organi e suoni suggestivi mentre la conclusiva “English Magic” se ne va a spasso tra epoche musicali variegate. Musica vera. Sincera. Pura. Musica nella quale abbandonarsi, senza imposizioni, senza costrizioni, mandando in crisi i sistemi digitali che scelgono per noi secondo ‘i tuoi gusti’, rendendo le menti pigre e poco stimolate. I nostri gusti maturano, evolvono…. nessuna tecnologia li può prevedere. E nemmeno noi possiamo, proprio come non è possibile prevedere le bellissime svolte improvvise di questo immenso album.
(Luca Zakk) Voto: 9/10