(Spinefarm Records) Il cantante della metalcore band Black Veil Brides ritorna sui suoi passi da solista. Andy Biersack ha pubblicato un album nel 2016 e ora trova voglia, tempo e ambizione per una nuovo full length in solitario. Conosciuto come Andy Black, il cantante ha da sempre presentato un timbro vocale riconoscibile, personale e la sua voglia di fare trova i giusti contorni in “The Ghost of Ohio”. Aperto con una canzone piuttosto scontata, “Introduction: Resurrection”, la successiva “The Promise” espone i dettami del rock moderno in stile statunitense, condito dalla forza di ritornelli ariosi e imponenti. “The Ghost of Ohio” risulta un lavoro strettamente contemporaneo: il rock, l’alternative, i suoni pop, tutti si innescano per una cortina sonora omogenea e vispa di soluzioni. Varietà certo, ma anche il marchio, il comporre di Black che si mette in mostra. Un ascolto che alla lunga resta piacevole e che dona anche una certa spensieratezza come attraverso brani leggerini e ben curati tipo “Soul Like Me”, l’esaltante e britannica “Westwood Road”, “Heroes We Were” oppure la ballad “Heaven”. Bravo Andy Black quando sceglie direzioni si fruibili ma con quella tenacia neo metalcore, come “The Wind & Spark”, una canzone senz’altro leggera se paragonata a quanto ci ha abituato con i Black Veil Brides, ma strutturalmente affatto distante. La tritle track lascia, francamente, perplesso chi scrive a causa di un clima decisamente pop, eppure Andy Black usa anche questa modalità e a più riprese nell’album. Questo possa piacere o no, resta coerente con tutto il discorso generale. Un album molto personale per Andy Biersack, un ragazzo come tutti gli altri: una famiglia, l’infanzia, gli studi, le amicizie, le difficoltà di ogni adolescente che poi diventa adulto e, ma solo nel suo caso, il divenire un personaggio pubblico. Meglio forse scrivere un musicista, un artista conosciuto. Ogni sua vicenda personale, o solo una parte, di Andy Biersack finiscono in questo album, per ritornare ad essere ancora una volta Andy Black.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10