(Shunu Records) Gli Angellore di oggi ricoprono quel bellissimo ruolo che ricoprivano i Crematory diversi anni fa, anche se con un orientamento molto meno death, molto più gothic con punte remote di black ed una dominante sostanzialmente doom. E dopo l’ottimo “Errances” del 2012 -preceduto da vari split e demo-, tornano con un full length impegnato, ricercato… un’ora di musica che non nega ritmica, potenza, melodia ma sempre sotto il segno del nero, dell’oscuro, dell’occulto. Un sapiente uso di voce clean, growl e femminile è in grado di creare un percorso sonoro circondato da arrangiamenti non innovativi ma certamente molto validi, i quali danno vita ad un album assolutamente coinvolgente in ogni aspetto, che richiama fans di Anathema (vecchi), Tristania, Draconian… ma anche nuovi, freschi, in quanto questa band francese non copia nulla, anzi, crea con intensità ed una ispirazione percepibile nelle canzoni. C’è tantissima melodia annegata in scenari tipicamente decadenti, molto gotici (anni ’90), con un senso drammatico molto pronunciato. Che siano chitarre, tastiere, orchestrazioni, voce growl o la fantastica voce femminile, ogni momento di questo album trasuda un gusto per il freddo, il morente, un piacere per l’affievolirsi delle luci e delle speranze, con una visione nebbiosa tendente alle tinte tetre. Probabilmente una delle migliori proposte doom/gothic odierne.
(Luca Zakk) Voto: 8/10