(Century Media) Quinto album per gli Spagnoli Angelus Apatrida, considerata una tra le più fulgide realtà dell’ultima ondata di thrash metal che da qualche anno a questa parte ha preso piede un po’ in tutto il mondo. Questo lavoro conserva tutte le caratteristiche che contraddistinguono il combo Iberico: riffs all’arma bianca, taglienti e letali e un songwriting di alto livello, facendo si che le canzoni siano variegate e personali, pur restando fedeli agli stilemi tipici del thrash metal della Bay Area. Tecnicamente, questi ragazzi sono ineccepibili; questo consente loro soluzioni intricate e parti di chitarra vorticose, inserite su ritmiche molto serrate, come nel caso dell’opener “Immortal”, nella quale i chitarristi Guillermo Izquierdo e David G. Alvarez fanno sfoggio delle loro grandi capacità. La successiva “First World Of Terror” è ricchissima di cambi di tempo, piena di riffs vincenti da poter riempire un intero album. “Architects” ricorda i migliori Death Angel sia musicalmente che nelle parti vocali, curate dallo stesso Guillermo Izquierdo. Il picco dell’album è raggiunto dalla conclusiva title track, nella quale, durante i nove minuti di durata succede di tutto: riffs veloci ne lancinanti si alternano a break acustici e rocciosi mid tempo, mentre gli assoli sono melodici, quasi ai limiti del power metal. Fanno capolino anche alcune parti più ad ampio respiro ed epiche, sulla scia dell’ultimo corso stilistico intrapreso dai Machine Head. Un album che ogni amante del thrash metal non dovrebbe farsi scappare.
(Matteo Piotto) Voto: 8/10