(Atomic Fire Records) Rafael Bittencourt è da tempo l’unico membro fondatore rimasto in una band che da oltre trent’anni si rinnova per proporre sempre qualcosa di nuovo. Con l’italiano Fabio Lione alla voce, dal 2013 ormai, gli Angra costruiscono un album dove musica e importanza vocale si completano in maniera determinante. “Cycles Of Pain” è un prog metal dalle sfumature spesso tenui e dunque di carattere anche rock, dove l’elemento tradizionale o etnico entra in gioco in maniera misurata e ridotta rispetto a lavori precedenti, oltre a poderosi spunti di natura cinematic. Il chitarrista Marcelo Barbosa – lui prese il posto di Kiko Loureiro, dopo il ratto da parte dei Megadeth nel 2015! – entra in maniera determinante nell’economia dei pezzi insieme all’altra sei corde di Bittencourt, mentre il batterista Bruno Valverde, colui che ha anche partecipato lo scorso anno a un tour dei Sepultura, rappresenta un drumming volitivo, espressione diretta di ogni variazione di sostanza all’interno della dinamica dei brani. In “Cycles Of Pain” non mancano momenti d’assalto, come il power metal di “Ride Into the Storm” a contrasto con brani ben rifiniti e fluenti come anche un tantino più placidi come le due sezioni di “Tide Of Changes”. Lione è mattatore, vocalmente abile quanto ispirato e ben calato nelle atmosfere della band brasiliana. Anche nel brano “Vida Seca”, esempio di musica brasiliana nella quale entra in gioco al microfono anche la voce del cantante Lenine. In quanto a ospiti si registra sempre al microfono la voce di Amanda Somerville, sempre in duetto con Lione per la canzone “Tears Of Blood”. Compare anche un contributo di Fernanda Lira, ex Nervosa, nonché di altre signore. Il tutto per gli Angra di oggi resta una buona prova di prog metal e con tutte le sfumature del caso, equilibrato da una produzione che non sottrae o gonfia più del dovuto i suoni.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10