(Mighty Music) Nel debut dei danesi Annominus c’è un po’ di tutto, quindi i puristi stiano decisamente alla larga: i nostri offrono all’ascoltatore un cocktail di melodic metal ruvido, un po’ di groove a stelle e strisce, sprazzi di power tedesco e addirittura qualche sonorità grunge o post grunge (non c’è invece traccia dell’hard rock annunciato dalle note promozionali, che del resto in questo mix sonoro ci sarebbe entrato come i cavoli a merenda). “Despised” potrebbe essere stata scritta da dei Puddle of Mudd appena più cattivi (per qualche raro controcanto in growling), mentre “Reverie” ha un alto tasso di groove e una impostazione molto us oriented. Molto godibili le evoluzioni chitarristiche di “Icarus”, mentre “Apotheosis” regala qualche significativo passaggio acustico. Il tasso pantheriano di cattiveria aumenta con “Lysergic Acid Diethylamide”, e anche la conclusiva “Finding Neverland” tira di brutto con il suo modern/groove al vetriolo. Un disco che non si fa certo disprezzare, ma si mantiene in fin dei conti nella media delle uscite di genere.
(René Urkus) Voto: 6,5/10