(AOP Records) La sensazione che si ha ascoltando gruppi come gli Anomalie è che il black non è solo sputare fuori tossine sonore dal proprio corpo intriso di rabbia. Certe volte il black è scavare dentro, nell’intimo umano. “Rebirth”, canzone complessa dai nove minuti abbondanti sembra trasmettere tutta questa lucida introspezione, capace di dare forma ad un black sì cattivo ma anche angosciante e lento, un tipo diverso di musica estrema. Nello stesso brano troviamo atmosfere vagamente ambient intramezzate da stacchi cattivi e tirati, cori epici fanno da contraltare a pezzi quasi recitati del cantante. “Aurora” sembra far appoggiare l’ascoltatore coi piedi a terra mostrandosi come un pezzo cupo e veloce, più classicamente black. La successiva “Temples” alterna nuovamente momenti ambient a suoni più veloci, mentre “Deliverance” è un curioso miscuglio di black e post rock. Continua ad intrigarmi il percorso musicale del gruppo e questo EP sembra aprire le strade per un lavoro successivo davvero molto interessante.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8,5/10