(Art of Propaganda) Un intensa espressione artistica, una diversa e personale direzione di post black metal. È il sound del secondo lavoro degli austriaci Anomalie, band composta da membri live degli Harakiri for the Sky, ma sostanzialmente costruita attorno una sola figura, il polistrumentista Marrok (Selbstentleibung, Tulsadoom). “Refugium” è complesso, articolato, ma anche immediato, diretto, sempre capace di nascondere tortuose scelte stilistiche nel mezzo di riff diretti, completamente in grado di coinvolgere l’ascoltatore fin dal primo ascolto, lasciando che le profondità tecniche e compositive si svelino in un secondo momento, negli ascolti successivi, i quali sveleranno tutta quell’ampiezza sonora che tocca black, rock, death… emozionali, ma anche il dichiarato post metal e post black, senza tralasciare un rock depressivo molto pungente ricco di ispirazioni dark. Poetica, suggestiva ma anche capace di unire black pregevole con certe impostazioni storiche dei Crematory sulla opener “In Fear of Tomorrow”, canzone che sfiora pure delle clean vocals molto intense e ricce d’emozione. Ritmi esaltanti e melodie epiche, vagamente di stampo Paradise Lost su “Spiritual Distortion”, un pezzo dannatamente avvincente, grazie a ritmiche veramente intense e sapientemente costruite, con un lavoro ottimale da parte di tutti gli strumenti. “Untouched Walls” è buona ma mette in mostra i limiti del vocalist (sempre Marrok), visto che l’imponente lato compositivo richiederebbe un cantato più dedicato, di un livello più alto, magari anche nella scrittura dei testi (che in tutto il disco mancano della complessità che la musica richiederebbe). Ottimo l’assolo su “Between Reality and the World Beyond”, avvincente “Solace”, grazie a ritmiche ossessive ed irresistibili. Ottimo equilibrio tra furia e delicatezza sull’ottima “Leaving Somnia”, estensioni molto più post sulla drammatica “Freiflug 48° 23´ N, 16° 19’ O” prima della conclusiva title track, un macigno di quasi undici minuti dove Marrok si abbandona ad una creatività priva di confini, priva di limiti, ricca di idee e con una progressione veramente ben progettata. Band possente (qui live lo scorso febbraio in Italia), con un songwriting molto originale, vicino a molti generi ma anche lontano da ogni standard. Basterebbe un miglioramento nei paraggi del microfono per trovarsi davanti a qualcosa di monumentale ed assolutamente superlativo.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10