(Art Of Propaganda) Per il loro terzo album, gli Anomalie hanno scelto una via secondo me più congeniale al loro suono, vale a dire hanno puntato un po’ di più sulla dicotomia tra black metal e post rock. Quindi, più che cercare di amalgamarli, in questo album hanno cercato di rendere discrasico il distacco tra i due generi. Ecco quindi che in “Visions” abbiamo canzoni molto orientare al rock moderno e altre che possono tranquillamente essere interpretate come esponenti di un black moderno ma furente e pieno d’ira. Per me la cosa funziona e forse dall’inizio della loro carriera posiamo parlare di maturità compositiva e di equilibrio sonoro. Ma in quest’album c’è forse di più di ciò che sembra, perché a ben vedere ci sono molte influenze nuove, come se già non fosse complicato il loro suono. Ecco quindi che elementi folk e tribali fanno capolino di tanto in tanto nelle nuove composizioni, rendendo il tutto più primordiale, complice un bel suono pastoso e ricco di sfumature. In definitiva, l’evoluzione degli Anomalie non lascia scampo al minimo dubbio: siamo di fronte a del materiale curato e ricercato, musica di classe che non può che farci sperare bene per il futuro del gruppo.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8,5/10