(Autoproduzione) Hard rock melodico. Quanti anni che non sentivo questa definizione. Ci sono passati, tra questi suoni, grandi del genere come Europe, Van Halen, David Lee Roth, tanto per citare un po’ a caso. E’ quindi con immenso piacere che mi abbandono a questa mezz’ora di musica caratterizzata da riff potentissimi, sempre arricchiti da tastiere evidenti, con una chitarra fantastica capace di ottimi assoli, ed un vocalist veramente in gamba, con una voce squillante ai confini con il power/prog. Un album molto convincente, in equilibrio tra sonorità vintage e potenza moderna, capace di evidenziare l’ottima tecnica alla sei corde dei (fratelli?) Guerrieri (basso, chitarra e batteria uno, chitarra l’altro). Emozionante e con una interessante evoluzione che regala un ulteriore valore alla chitarra la opener title track posta dopo un breve intro. E’ subito chiaro che si tratta di un hard rock fortemente influenzato da una componente che si affaccia al mondo della chitarra virtuosa. L’album continua con un feeling che ricorda anche i Def Leppard sulla bellissima “Touch The Heaven”, mentre si fa più presente l’influenza dei Bon Jovi degli anni d’oro su “What We Dream”, dove il valore aggiunto offerto dalla chitarra è veramente notevole. Ancora nostalgia per i mitici anni ’80 con “Cry Forever” dove ancora una volta è la chitarra solista a trasformare una bella canzone in un qualcosa di molto particolare ed elaborato. La conclusiva “Playing With Fire” è la canzone più lunga ed anche la più bella: un groove irresistibile, linee di basso accattivanti, il cantante che si spinge verso acuti non certamente alla portata di tutti (veramente notevole!), mentre il ritornello risulta memorabile sin dal primo ascolto. Nonostante il normale atteggiamento sfacciato delle band appartenenti a questo genere, gli Another Open Road si propongono timidamente, senza imposizione, chiedendo quasi per piacere. La verità? Hanno tutte le carte in regola per imporre, imporsi e far vedere cosa sanno fare. Se sono capaci di riprodurre dal vivo ciò che sento su questo disco, si tratta sicuramente di una band da non ignorare assolutamente.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10