(Selfmadegod Records) Hanno pubblicato otto album in ventidue anni gli Antigama, affiancandoli però da una sterminata serie di split e qualche EP. I polacchi sono tra i principali estremisti del continente ma a loro modo anche sperimentatori dell’universo death-grind del continente europeo. Un manipolo di estremisti, loro infatti sono quattro e due di essi sono membri fondatori mentre gli altri due sono in formazione da quasi due lustri. Suonano in maniera esasperata oscillando di fatto tra un death metal svelto ma possente e il grindcore feroce, disumano e casinista, abbinando sempre un piglio personale che vede gli Antigama tutto sommato costruire e provare a dare un senso alle proprie composizioni. “Whiteout” non riesce a raggiungere la mezz’ora di durata e condensa ogni suo significato attraverso uno stuolo sequenziale di riff sostenuti da un drummning agile nelle fasi death metal eda esplode in una furia cieca quando le scariche d’energia sono ondate di grindcore. Momenti quali la pressione si eleva attraverso picchi di violenza fulminanti. La prima metà di “Whiteout” scorre in una maniera abbastanza lineare nel suo schema compositivo, poi arriva il pezzo “Disaster” che sprigiona uno stile nel quale punk e death metal finiscono in un crescendo che rievoca qualcosa dei Voivod e pur senza riprendere totalmente quello stile mentre sulla distanza forza e impatto sommergono ogni assonanza. Dopo questa piccola pietra miliare e dunque nella seconda parte dell’album, la band preme sull’acceleratore passando a un livello di nichilismo sonoro. “Muteness” rimette in corsa un suonare crust-grindcore saettante che sembra poi prolungarsi fino alla fine di “Whiteout”. Anzi, la fine dell’album è il brano “2222” dove un divorante grindcore viene doppiato da un sassofono che strilla in maniera invasata, tipo Naked City, ma con l’apporto anche dei synth. Queste due soluzioni rimettono in scena, anche se esclusivamente per questa composizione strumentale, gli Antigama sperimentatori e capaci di deviare dai normali schemi del death metal e del grindcore.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10