(Sliptrick Records) Ricordo a grandi linee il comunicato stampa che annunciava questa band uralo-siberiana. Nata da una formazione nota in patria, i Всполох (cioè Vspolokh), anche questa nuova realtà si rifà al metal anni ’80. Gli Antipathia sono un concentrato di cose appunto heavy metal, ma anche di temperamento in parte rock che ricalca sommariamente sonorità non propriamente moderne. Il tutto in un album dalla durata di 35’ e realizzato servendosi dell’idioma del proprio paese, cioè il russo. Il sound è carico, classico nei suoi schemi e sostenuto da tastiere mai troppo invasive. Le distorsioni appaiono un po’ troppo ‘digitali’, mancano di corpo. Le melodie spesso vengono delineate da una serie di polifonie che sicuramente rendono più accattivante il tutto, oltre a ricordare inevitabilmente Iron Maiden, ma non da meno Judas Priest e cose simili o comunque la NWOBHM. I tre metallers riescono a rendere qualche pezzo piacevole, ma non da meno lasciano perplessità su altri, come “OHa” (scritto in cirillico, ovvero “lei”), brano tirato troppo per le lunghe nella sua fase voce e arpeggio, nonostante poi nel finale qualcosa di concreto davvero accade, oppure “По Волнам”, dove l’inclinazione è sul rock e rende comunque il brano quasi fuori contesto dal tutto. Sicuramente riuscita “TeaTp” (cioè ‘teatro’) ed un buon gruppetto di riff che per “Outcast”, lavoro dall’indole vintage, offrono momenti gradevoli e comunque non capaci di lasciare il segno.
(Alberto Vitale) Voto: 6/10