(autoproduzione) Abbiamo conosciuto gli Antipathic grazie all’EP “Covered with Rust”, QUI recensito, e l’EP “Autonomous Mechanical Extermination”, QUI recensito, tuttavia gli Antipathic hanno anche pubblicato un album nel 2019 dal titolo “Humanimals”. Un album e tre EP, contando quest’ultimo “Infestation” che la band presenta anche in edizione doppia, cioè inserendovi i quattro nuovi pezzi di “Infestation” abbinati a quelli di “Covered with Rust”. Tato, voce torva e gutturale, ma non solo in tale modo, nonché bassista, e Chris, chitarra e programmi per le basi ritmiche, sono italiano l’uno e statunitense l’altro. Tato è un ex Glacial Fear ed altre realtà ancora, il quale con Chris architettano un death metal dai tratti estremi con elementi slam, brutal e grind core. I soliti riff cadenzati, pesanti quasi ad apparire come un enorme macchina di morte intenta a sezionare corpi. Sono circa undici minuti di devastazione non affatto dissimile da quella distribuita nei summenzionati e precedenti EP. “Myopic Fixation” si distingue per un eccesso di frammentazione del pezzo, quanto per la sua feroce e dissoluta immoralità sonora! Gli Antipathic in questo pezzo d’apertura avanzano a folate, creano frammenti di estremismo con linee melodiche nette, brevi ma oscure. “Infestation” vede i due killer esprimere una maggiore articolazione e soluzioni d’arrangiamento anche non estreme. “Reversing Mechanistic Forms” è forse il pezzo più amalgamato con un riffing che si produce in una lunga evoluzione di sé stesso, oltre a sparigliare un assolo notevole e piuttosto melodico. “Transmissions” dura meno di quaranta secondi ed è di fatto una outro. Materiale dunque di un certo interesse e disponibile per chi si fosse perso il precedente EP, il quale consta sempre di quattro pezzi ma due dei quali sono una cover di Obituary e una di Cannibal Corpse.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10