(Steamhammer / SPV) Riflettendoci, dopo avere dichiarato interiormente che “Anvil Is Anvil” è una delle cose migliori usciti in questi soli primi due mesi dell’anno, dunque per forza di cose lo sarà per il resto del 2016, che è raro ritrovarsi insoddisfatti dall’ascolto di un album degli Anvil. Certo è che qualcuno in trentacinque anni ha anche funzionato meno, per esempio (“Worth the Weight”) e qualche d’un altro di più (“Speed of Sound” oppure “Pound for Pound”), ma a conti fatti gli Anvil sono gli Anvil. “Anvil Is Anvil”, sedicesimo lavoro di una carriera che non si ossida. Sedicesimo colpo su quell’eterna incudine. Piace “Anvil Is Anvil”, ma è il caso anche di fare qualche piccolo appunto. Alcuni pezzi certamente funzionano nonostante riportino alla mente altre formazioni di alto livello, come per il pirate metal dell’opener “Daggers and Rum” in stile Alestorm, “Runaway Train” che ricorda in più passaggi del riffing la celebre “Flight of the Rat” dei Deep Purple, mentre “Up, Down, Sideways” ha un’andatura alla Motörhead, come anche qualcosa di “It’s Your Move”. Il tutto però sembra anche il frutto di un qualcosa di voluto. Steve ‘Lips’ Kudrow con la chitarra e la voce ha volutamente concepito queste situazioni, ed è stato anche un modo per andare alla radice del tutto, cioè al rock ‘n’ roll. Robb Reiner è sempre alla batteria, mentre Chris Robertson entra al basso. “Anvil Is Anvil” è stato forgiato con un tenero e genuino entusiasmo, attraverso la forza della passione che anima Lips e soci. C’è da rimanere di stucco per come questi tre attempati metalhead, siano ancora in grado di suonare qualcosa di estremamente coinvolgente e anche meglio di altri.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10