(Nadir Music) La buona impressione suscitata dal precedente album “The Cult of Sickness” e la relativa opinione positiva sugli Any Face, ha innescato l’attesa e curiosità nel capire fino a dove potesse spingersi la band di Varese con il nuovo album “Perpetual Motion of Deceit”. L’approccio a questo lavoro era carico di aspettative, forse non l’atteggiamento giusto per capire un lavoro musicale, ma la conseguente scoperta è andata oltre quelle aspettative. L’album presenta un technical death metal che ha la capacità di scorrere senza increspature e con momenti musicali addirittura inaspettati. Un lato technical mai esasperato ma proposto con stile, quello della casa, dunque sano e genuino. Se “Twisted Motion of Deceit” rasenta un crossover-death metal, solidità e compattezza, nonostante l’elevato dinamismo compositivo, che si ripete nella seguente “Fading in Confusion”, già negli oltre 6’ di “Trapped in Yourself” compaiono i primi significativi cenni di evoluzione e progressione anche fuori dall’ordinario del metal. Un momento densamente importante e significativo nel suonare verso un progressive universale per gli Any Face è nella title track, orchestrata con un tocco agile e una precisione che traspare comunque sentimento. Innesti di voce femminile campeggiano in alcune composizioni, ma il soul-jazz di “Locked Up” è qualcosa di elegante, qualcosa che scioglie la tensione compositiva e rende ancora più fruibile un songwriting ricco, ricchissimo. Sono una band death/thrash metal gli Any Face, è bene non dimenticarlo, eppure la consapevolezza che siano oltre i paletti dei generi ed etichette è la qualità più importante che la band possa esporre, dopo il fatto di essere padrona di un tocco proprio e maturo.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10