(Les Acteurs de l’ombre Productions) Band data per scomparsa, considerando che si formò nel 2007, pubblicando due dischi quasi subito (2008 e 2010) e poi più nulla. Ma ora sono tornati, con il loro black epico, trionfale, pieno di gloria, energia e legame per le terre di origine, per la cultura occitana (il moniker è il nome occitano della città di origine, Aurillac, ubicata nel sud est della Francia, nella regione Auvergne-Rhône-Alpes). “L’Esprit Des Vents” è vero black metal, sia per concetti, che per atmosfere ma specialmente per il sound: se la melodia ha una vocazione epica, la sessione ritmica, specialmente la batteria, ha un indole furiosa, fuori controllo, deviata, devastante e completamente priva di pietà alcuna. Cantano in francese, ed il vocalist ha un timbro selvaggio, feroce, un timbro che unisce il moderno black francese a certe espressioni di DSBM. Capolavoro “La Révolte Des Tuchins”, brano coinvolgente, teatrale e con un assolo potentissimo. Nefasta “Ode À La Croix Cléchée”, una canzone che sotto sotto nasconde un tributo ai Windir. Tecnica, veloce e crudele “Mandrin, L’enfant Perdu”, altro brano dai tratti melodici e solisti di altissimo livello. Quasi sembra ci sia un legame tribale tra black metal e power metal… cosa non nuova ma sicuramente ancora ricca di connotati originali. Tagliente “Une Vie De Reclus (Quand Les Remparts Ne Protègent Plus)”, epica “L’ora Es Venguda”, suggestivo il breve strumentale, ovvero la title track, collocato in chiusura. Album intenso. Spirituale. Pieno di radici e dichiarata fedeltà per cultura, tradizioni e terra. Parliamoci chiaro: epico o meno, ortodosso o meno, veloce o meno, sinfonico o meno, questo è vero black metal, nella sua più pura forma sentimentale ed espressiva.
(Luca Zakk) Voto: 8/10