(Autoproduzione) Su questo EP c’è tutto il necessario per farsi del male: una voce possente, che sembra uscita dalla più fetida catacomba. Chitarre pesanti e taglienti. Riff massacranti con isterici cambi di tempo, dove tutti gli strumenti hanno uno solo scopo: fucilare l’ascoltatore con sfuriate cadenzate e letali, senza mai dimenticare un groove crescente che trasforma la furia in canzoni costruite con intelligenza e malvagia lucidità, sempre supportate da un drumming intenso, ricco di inserti di una doppia cassa che firma in calce una condanna a morte per annientamento. Idee schizoidi sempre improvvise, come l’infernale risata che emerge nel corso della title track, rendono questi quattro brani un’autentica passeggiata ai bordi del precipizio verso l’inferno, mentre un’orda di demoni ululanti cercano di spingerti nel baratro per soddisfare la sete di anime del proprio padrone. Ed in mezzo a questo trionfo di carne torturata, emerge una tecnica imponente, con un’esecuzione ricca di precisione che non dimentica le origini Polacche della band, origini che sono ormai sinonimo di blackned death metal spietato ed ultra tecnico. Musica per soffrire. Musica che inneggia a massacranti orge dal vivo, mentre il pubblico diventa un’unico ammasso di carne sudata, carne ferita, carne seviziata. Un autentico bagno di sangue.
(Luca Zakk) Voto: 7/10