(Avantgarde Music) Un nuovo progetto, di origine italiana, inglese ed ungherese. Convincente, potente, letale come il funeral doom che divaga dalla casse durante l’ascolto di questo debutto che genera decadenza, tristezza, eterna putrefazione dello spirito. Quattro pezzi per una liturgia che dura quasi quaranta minuti concepiti da membri di Pantheist, Gallow God, Leecher Urna e Dea Marica, i quali in questo nuovo progetto riescono a rendere più glaciale il gelo eterno, più oscura l’ultima marcia funebre. L’immensa cura del suono -dei suoni- della progressione dei pezzi dimostra una maestria non indifferente sia nell’esecuzione che, soprattutto, nel song-writing. Emozioni defunte che prendono forma, che si materializzano, che trascinano l’ascoltatore verso un oblio senza tempo, dove sensazioni senza vita tornano ad essere attive, imponenti, dominati. Ogni pezzo dura oltre nove minuti, dentro i quali esiste un vortice di perdizione totale, un vortice che integra un growl lacerante ed una impostazione sonora dove violoncello (uno dei membri della band si dedica solamente a questo sensuale strumento) e tastiere riescono a creare la perfetta atmosfera, dove ogni barlume di luce viene assorbito, dissolto, torturato. La opener “The Threnody“ sconvolge per la sua pesantezza e per le idee melodiche che nel mezzo della canzone si allontanano dalle sonorità violente per esaltare un percorso dedicato ad una tristezza interiore illimitata. Complessa e capace di mostrare diverse tonalità del nero più tetro la bellissima “Life Calls Death”. Un barlume di speranza, speranza di una vita che ormai ha già cessato di esistere, viene evidenziato nell’imponente conclusiva “Hollow”, pezzo con diversi spunti melodici che si alternano sapientemente all’estrema tortura espressa dalle distorsioni e dall’abile vocalist. Un debutto assolutamente d’impatto, capace di esaltare un genere basato su ritmi lenti e massacranti, arricchito però da una melodia oscura di sublime fattura, generata da una illimitata creatività dei componenti della band.
(Luca Zakk) Voto: 8/10