(Despotz Records) Se la prendono molto comoda i dark folk/doomsters svedesi! Si formarono nel 2013, debuttarono poi nel 2017 con l’ottimo “The End Is Nigh” (recensione qui), lavoro al quale danno seguito solo ora, ben otto anni dopo, con solo un paio di singoli anticipati nel corso del 2024. Ebbene? Epici. Suggestivi. Un sublime incrocio tra sonorità folk/medioevale e doom metal, con quei cori onnipresenti, con la strumentazione etnica, roba tipo ghironda, cornamusa e mandola, che si affiancano sapientemente alle chitarre pesanti e al drumming tuonante! ‘Sapientemente’? Si, diamine! Qui non abbiamo l’abituale e ovvio forzato affiancamento dei soliti riff metal con roba varia e presa a piene mani dal folklore, non ci sono le solite voci aggressive sovrapposte a teorie ipoteticamente derivanti da musica popolare… no, davvero, qui c’è stile, c’è composizione, c’è arte, c’è una dimensione degli arrangiamenti superlativa, tanto che l’ascolto di questi otto brani riesce a regalare grandi emozioni, generando una suggestiva aspettativa che -davvero- rende difficile aspettare altri otto ipotetici lunghi anni per un qualsivoglia prossimo capitolo! Racconti dal passato, del medioevo, con storie di persone murate, di religioni instabili e scienze paradossalmente sperimentali, un personale viaggio dentro un un’epoca oscura ma brillante, caratterizzata da un grande senso dell’onore… ma anche da dissoluti saccheggi dell’inferno!

(Luca Zakk) Voto: 8/10