(Horror Pain Gore Death Prod.) Gli Apocryphon sono americani, pestano nel verso del death metal ma di quello più robusto, sostenuto. La doppiacassa lavora di continuo e spesso fanno capolino i blast beats, mentre il riffing molto spesso tende ad essere agguerrito, serrato, come una sega scarnificatrice, come certe soluzioni dei Behemoth, ma le melodie e lo stile degli Apocryphon sono nettamente sul death metal. La band presenta una sola traccia che in realtà assembla due pezzi.
I Fabricant sono californiani come i loro compagni di release e il sound è un vero casino. Una sorta di miscuglio di Carcass, Gorguts e simili; dunque un death metal che si spinge verso il brutal e il grindcore, ma facendolo con soluzioni molto tecniche o comunque intricate. Le chitarre si sovrappongono e alla ritmica si affianca un continuo fraseggiare che offre un piacevole contrasto rispetto alla carnale e truculenta esibizione del resto degli strumenti. Tempi folli, veloci, medi, tellurici, blast beat e mazzate varie, a dimostrazione che non è solo il riffing ad essere agitato ed imprevedibile. Tre canzoni in tutto che alla loro fine lasciano basito l’ascoltatore e quasi vien voglia di ricominciare per capirci davvero qualcosa in questa estenuante manifestazione di sonorità violente e torbide.
Uno split che spero si renderà utile nella sua funzione di far conoscere e promuovere queste due realtà underground.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10