(Karisma Records) I norvegesi Arabs in Aspic sono usciti dall’Italia (erano con la Black Widow Records) e girovagando in terra madre… sono passati dall’Apollon Records alla vicina Karisma Records, dando vita al loro sesto full length, il quale si assesta su sonorità meno heavy e più acustiche, nonostante l’insieme sonoro rimanga estremamente identificativo, personale e seducente. La band, che s’avvicina ai venticinque anni di attività, è la versione moderna di quel che dovrebbe essere il sound progressivo degli anni ’70, agli albori dell’hard rock, prima dell’esplosione globale della musica metal con tutte le derivazioni del caso. Se con l’ultimo disco uscito per l’etichetta italiana (recensione qui) gli Arabs in Aspic proponevano un sound dell’epoca con canoni moderni, il nuovo “Madness and Magic”, successore di “Syndenes Magi”, non fa assolutamente nulla per suonare odierno, appartenente all’oggi, attuale! Anzi! Il coinvolgimento di un percussionista, Alessandro G. Elide (Keep of Kalessin, Manifest, Exeloume) aiuta a portare il sound verso una dimensione eterea intensa, emozionale e lontana da qualsivoglia canone moderno. La cosa favolosa è quel legame antico tra mondo reale e mondo digitale, il quale se visto da un punto di vista d’altri tempi… un punto di vista ormai vecchio di cinquanta anni… diventa improvvisamente un po’ folk e molto sci-fi, rispolverando i favolosi mondi evocati da grandi quali gli Hawkwind. Ma gli Arabs in Aspic non fanno space-rock, anzi, loro rimangono fedeli ad un prog intenso, provocante, tecnico ma sensuale ed immensamente fruibile, il quale delega all’ascoltatore ad una personale interpretazione, possibilmente dopo un ascolto avvolgente tenutosi sotto l’effetto di sostanze allucinogene. Con testi diretti ed espliciti (ascoltatevi “Lullaby for Modern Kids, Part 2”) e sonorità con un esotismo pari solo a Sam Gopal, la band norvegese pubblica una perla di musica, di arte, di magia totalmente al di sopra delle epoche, delle mode, dello stesso tempo!
(Luca Zakk) Voto: 9/10