(Karisma Records) La Karisma Records qualche mese fa ha accolto nel suo roster i progsters norvegesi Arabs in Aspic i quali, lungo la loro brillante carriera, sono stati accasati con la Børse Music, con la Apollon e pure l’italiana Black Widow Records. Il debutto con la Karisma è stato l’eccezionale “Madness & Magic” (recensione qui), uscito l’anno scorso, ed ora la nota etichetta di Bergen riparte dall’inizio, ripercorre la storia ripubblicando i remaster dei primi tre capitoli della discografia di questa iconica band di Trondheim. Uscito originariamente nel 2003, “Progeria” non è nemmeno un album, piuttosto un EP, se consideriamo la durata relativamente limitata, ovvero meno di mezz’ora per tre brani più un’introduzione. Ma questa mezz’ora spiega molto, rivela tantissimo di quello che venne poi, fino al sopra citato ultimo lavoro in studio. “Progeria” fu un tuffo nel passato, un rock progressivo ricco di tinte doomy, riff pesanti, divagazioni melodiche psichedeliche ed un suggestivo contorno di organi dal delizioso gusto etero, quasi liturgico, immensamente coinvolgente. È puro prog d’annata la favolosa e melodica “Silver Storm”, la purezza dell’improvvisazione si rivela con il capolavoro “Shelob’s Cave / The Great Shelob / Wizard in White”, mentre è immensa la chitarra solista sulla graffiante e contorta“Megalodon”. Qui ci sono i Black Sabbath. Ci sono gli Hawkwind. Ci sono Led Zeppelin e pure Deep Purple. C’è il doom. C’è il metallo, ma non mancano possenti strizzate d’occhio a sonorità in stile Uriah Heep. “Progeria” fu un capitolo importante, una porta che si apriì verso un numero infinito sentieri, di mondi paralleli… alcuni dei quali poi esplorati con i dischi successivi. Una nota di folklore: della line up di questo lavoro originale, solo due membri sono rimasti ancora attivi nella band; altri due, invece, suonano in una band tributo… degli Arabs in Aspic!
(Luca Zakk) Voto: 9/10