(Soulseller Records) Lord Abagor, olandese, componente dei Saille ed ex di molte band, come Evil Oath, è il frontman di questa realtà creata dal chitarrista e bassista Maahes. Lui è greco, si chiama Stavros Bondi e probabilmente risente di certe sonorità sia della tradizione musicale della sua terra, quanto dei Rotting Christ. Si avvertono infatti molti elementi epici e alcuni strutturali che riportano alla mente i fratelli Tolis della summenzionata band. La batteria è di Alessandro Cupici di Aeonia Rise, Gatecloser e altre realtà. “Ordo Diabolicum” si poggia dunque sulla triangolazione di tre musicisti, due mediterranei e uno del nord, Aran Angmar creano un album fatto di epica, sbalzi tellurici attraverso i pattern ritmici e tutto sommato un lavoro chitarristico piuttosto lavorato. Questo un melodic black metal possiede diverse sfaccettature. Tra momenti irruenti con esplosioni fragorose, stile Septicflesh o gli ultimi Fleshgod Apocalypse, “Ordo Diabolicum” presenta un lavoro vocale raddoppiato, come una sommatoria vocale. Al di là dei rimandi a certe influenze, il trio gioca le sue carte sulle melodie. Siano esse imperiose, dure, pesanti, cattive o soleggiate dalle tradizioni popolari del Mediterraneo, oppure irruente e dunque veloci con inflessioni pagan black metal, Aran Angmar sembrano trovare comunque una direzione percorribile per i loro flussi melodici e tematici.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10