(Underground Symphony) Da sempre dedita a diffondere nel mondo il verbo del power metal, la Underground Symphony ci gira il debut dei liguri Arca Hadian, formazione di classe dedita a un power/prog raffinato ed elegante. Per gli amanti delle ‘vecchie glorie’ italiane: dietro al microfono c’è Carlo Faraci, primo singer del progetto Odyssea (peraltro appena rifondato da Pier Gonella e Roberto Tiranti). Diamo allora un’occhiata alla scaletta. Accattivanti e cristalline melodie in “Waiting for the Light”; “Remembering the Savage Fury” è una canzone solida, con un bel flavour progressive e un ottimo uso delle tastiere, ma non funzionano alla perfezione le melodie vocali. Il piano ha qualche importante spazio in “A new Beginning”, brano abbastanza reminiscente dei primi Masterplan così come la grintosa “Lord of Sacrifice”. Mentre la power ballad “Future in my Mind” ha tutti i numeri per piacere agli estimatori degli Avantasia (soprattutto degli ultimi, quelli più ‘leggeri’), con una grintosa prova vocale di Faraci, “Dreamers Ride” si fa ricordare per le sue belle aperture sinfoniche. Ben concepita anche la titletrack, con aperture chitarristiche quasi trionfali, ma forse in scaletta serviva qualche brano veloce in più. A parte le minime sbavature segnalate, “The Prophecy” resta un disco di spessore (più che d’impatto), perfetto per chi preferisce il lato più distinto del power metal.
(René Urkus) Voto: 7/10