(Edged Circle Productions) Mamma mia che debutto per questi peruviani! Otto anni per arrivare al primo LP sono certo tanti, ma visto il risultato mi vien da pensare che le lunghe gestazioni siano necessarie. Specie se si parla di un genere, il death, che ha dato talmente tanto da bruciarsi quasi, involuto su sé stesso e protagonista di tante scivolate, così distanti dal genere madre da diventare quasi irriconoscibile. Gli Arcada hanno deciso invece di appoggiarsi su solide basi storiche, ereditando una furia spropositata nei testi e nelle tracce, con dei riff e delle parti di batteria da far pensare nostalgicamente ai primi Nile. Proprio dai Nile sembra ripescata la voce, non quella cavernosa, bensì quella un po’ più recitata, se avete presente. Cinque tracce molto lunghe, mai sotto i sei minuti, che offrono un gruppo sicuro di sé, capace di ispirarsi ad un genere per tenerlo vivo e vegeto. Da ascoltare per scoprire che niente muore, a discapito del nome del genere…
(Enrico Medoacus) Voto: 8/10