(Wormholedeath Records) Giungono al secondo album i finlandesi Arched Fire, la cui nascita risale addirittura al 1989, ma solo nel 2021 è stato pubblicato il debutto “Remote Control”. Ora la formazione scandinava torna con questo lavoro che mostra una notevole crescita a livello compositivo, nonché un sensibile indurimento del sound, adesso decisamente più thrash oriented. I punti di riferimento principali vanno cercati nella East Coast americana, con Anthrax e Overkill come numi tutelari. Nulla di nuovo sotto il sole, ma va detto che i brani risultano altamente godibili, grazie alla capacità di mescolare bene parti speed, ottime melodie e sezioni ricche di groove. L’unica pecca la trovo nella voce del singer Kristian Herkman, una sorta di clone mal riuscito di Bobby Blitz Ellsworth degli Overkill, soprattutto nelle parti più acute, alquanto stridule e quasi fastidiose. Nonostante ciò, l’album si lascia ascoltare in maniera piacevole e non mancherà di trovare consensi tra gli headbangers più incalliti.
(Matteo Piotto) Voto: 7/10