(Wolves Of Hades / Alerta Antifascista / Darkwoods) Secondo affascinante album per i tedeschi Arde, capaci di offrire un black metal suggestivo, introspettivo, profondo e molto coinvolgente. “Ancestral Cult” è estasi. Totale estasi. Un black mai estremo, mai troppo veloce, sempre carnale, organico, prodotto e registrato in maniera ottimale, capace di regalare un calore sonoro unico. Un album dedicato a tutte le figure femminili, a tutte le dee, appartenenti ai vari culti della storia umana, con una palese direzione verso le condizioni delle donne di oggi, dentro questo decadente mondo nel quale viviamo. “The Birth Portal” è subito pungente, rocambolesca, in qualche modo trionfale. Stupenda “Halls Of Ostara”, con quel mid tempo irresistibile, quella drammaticità prorompente, quel intermezzo atmosferico e quella impostazione sonora avvolgente, tanto da portarmi alla mente i lavori degli italiani Enisum assieme all’impostazione sonora di certi capitoli dei francesi Nocturnal Depression. Interessante “Síle”, brano molto breve con la voce della vocalist folk Cinder Well, una traccia comunque intensa e capace di invocare la massima figura femminile, nonché la ‘creatura’ più importante ed essenziale della vita: Madre Natura. Pulsante e provocatoria “The Birch”, prima del mistero spirituale evocato dalla conclusiva “Vesica Piscis”, un pezzo potente, corposo, per certi versi ipnotico. Album di breve durata ma dalla consistente energia culturale e mentale. Un disco che scorre poderoso, ricco di poesia, di magia, ma anche di tormento e dolore. Un mini album che stende un velo oscuro dentro il quale si è invitati a penetrare, per scoprire una dimensione diversa, una dimensione nuova, tanto concreta e presente, quanto sfuggente e sensualmente attraente.
(Luca Zakk) Voto: 8/10