(autoproduzione) Albert Marshall è uno degli axe man di spicco dell’underground metal italiano. La sua carriera spazia dagli Altair, agli X-Ray Life fino all’attività come solista (ha pubblicato l’album “Speakeasy” lo scorso anno, recensione qui), con uno stile che si colloca da qualche parte tra Steve Vai, Joe Satriani, Paul Gilbert e Jason Becker. Con questa nuova band, della quale è tra i fondatori, eccolo rimettersi in gioco, abbracciando ancora un nuovo stile: l’heavy metal classico e melodico, quello potente, ricco di linee vocali brillanti, riff travolgenti, in linea con bands quali Helloween, Gamma Ray, Serenity, Judas Priest e pure Gotthard. Graffiante la title track, decisamente heavy “Our Music”, idee remotamente heavy prog su “Archons Attack”. Intensa e ben costruita “Guilty of Homicide”, un canzone con anche un ottimo refrain, profonda ed introspettiva la power ballad “Pain of the World”. Coinvolgente e ricca di virtuosismi “Ancient Enemy”, voce spinta al massimo sulla furibonda e veloce “Zombie Apocalypse”. “Glory Day” paga per certi versi tributo ai Judas, prima della conclusiva “Daily Holocaust” la quale dondola tra metal classico e iniezioni stilistiche moderne. Musica dall’impostazione belligerante, un assalto frontale, anche per onorare quel moniker derivante dalla nota armata di fanteria del Regio Esercito italiano durante la prima guerra mondiale. Dieci brani ricchi di impeto, di forza, di grinta e rabbia; brani con ritmiche tutt’altro che pacifiche, con linee vocali imponenti anche grazie all’impetuosa e irruente voce del front man Valeriano De Zordo, una specie di incrocio tra Kiske e Halford! Alcune cose da mettere in ordine, a tratti i brani non offrono il mordente che ci si aspetta… ma siamo solo al debutto. Heavy metal classico, heavy metal sincero, heavy metal puro senza troppe divagazioni sinfoniche o palesemente teatrali: chitarre immense, ritmica sferzante, voce superlativa… l’essenziale spinto ad alti livelli!
(Luca Zakk) Voto: 7/10