(Avantgarde Music) Mi mancava il sound di bands come gli Old Man’s Child! Questa nuova one man band, capitanata dal poli strumentista finlandese Mason Rofocale si inoltra proprio nel bel mezzo di quei territori, andando anche oltre, nel nome del più pomposo black metal sinfonico degli anni ’90… una dimensione sonora che -per ragioni a me ignote- non è più un trend dominante in questo triste terzo decennio del ‘nuovo’ millennio. In “The Ravening” tutto è perfetto: intro epica e trionfale, brani intensi, ricchi di orchestrazioni ma anche di una malvagità suprema… con quei riff rocamboleschi resi gloriosi da un muro di keys deliziosamente impenetrabile. E non mancano intermezzi ai confini del dungeon-folk (“The Manor of the Demon Duke”), esagerazioni con tastiere spinte a limiti tipici di bands quali Dimmu Borgir e i già citati mitici Old Man’s Child (“In the Hoary Shadows of the Blighted Gardens”). Teatralità cinematografica con pezzi quali “I Incursion II a Procession of Spectre”, delizie melodiche e prog esaltanti con “Malefic Chronicle”, pura estasi con capitoli quali “Wings of Psychomachia”. Un sound d’altri tempi, un fattore d’impatto ormai dimenticato, una lama rovente che penetra nella sanguinante ferita della nostalgia. Ma il passato è ormai lontano mentre Argenthorns è ora, esiste in questo momento. Argenthorns è oggi. Bentornato trve symphonic black metal! Bentornati anni ’90!

(Luca Zakk) Voto: 8/10