(OneStep Management) Il lavoro nobilita l’uomo. Recita così un vecchio modo di dire che ben si addice agli italiani Arhythmia. La formazione sarda nasce nel 2004 e fino ad oggi ha lavorato molto e con costanza per crearsi una reputazione. Grazie a due album e una buona trafila live, svolta spesso al fianco di nomi illustri, come Sepultura, Hatebreed, Symphony X, Linea 77 e il recente ruolo di opener per il tour europeo dei Biohazard, adesso gli Arhythmia sfornano un EP. La supervisione è di Billy Graziadei, appunto dei Biohazard, ai Firewaters Studio di Los Angeles, oltre alla partecipazione di Raphael Saini (Iced Earth, Master, Visions Of Atlantis e molti altri) alla batteria e di Jahred Gomes (Hed PE) nel brano “Yolo”. “Time No Coming Back” è un altro tassello che possa ulteriormente consolidare il buon nome della band; un buon nome nell’ambito di una coabitazione tra hardcore e nu/alternatve metal espresso con maturità e padronanza di uno stile non scontato o genericamente derivativo. Si comportano bene gli Arhythmia, giocandosela appunto sul piano dell’hardcore e un po’ anche del groove metal oltre ai viraggi nel nu metal o nell’alternative, ma senza scadere nelle solite cosucce standard e stracotte. Oltretutto l’insieme sonoro è prodotto con maestria e i suoni hanno la giusta carica e lucidità. “Time No Coming Back” è un buon esempio di come gli Arhythmia abbiano creato una concreta identità nel giro di sette anni. Un’evoluzione, una crescita che spero non si arresti. Basta continuare a lavorare sodo.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10