(Napalm Records) Non mi aveva entusiasmato troppo “Yav”, ed evidentemente anche gli Arkona si sono resi conto che qualcosa non andava: mentre rinserrano in ranghi, decidono di tornare al passato nel modo più sicuro, addirittura con una ri-registrazione del primo disco “Vozrozhdenie” (“Revival”), uscito nel lontano 2004. In realtà (vado a memoria) non mi sembrava che questo debut fosse registrato tanto male, ma ormai siao qui… La opener “Kolyada” trasuda paganità, ma ho trovato un po’ confuso un pezzo come “Kdomu-Svaroga”, dove le sfuriate black non sono perfettamente amalgamate alla parte etnica. In ogni caso si sente bene che le musiche sono state composte nei primi anni 2000, e lo spirito di quell’epoca aleggia in ogni nota. Rituale e ritmata “Chernye-vorony”, ma il vero capolavoro della scaletta è “Rus”, epica e fiera come non mai, immancabile inno in sede live. Molto alla Finntroll “Soltnseverot”, folk genuino (e molto esteuropeo) per “Po-zverinym-tropam”; poi tastiere imponenti, da tradizione pagan/black, ci accompagnano in chiusura con “Zov-Predkov”. Se non avete l’originale, la ristampa è di valore.
(René Urkus) Voto: 7/10