(Pitch Black Records) Nell’ambito del power metal più epico, credo fermamente che l’area mediterranea ci abbia offerto negli ultimi anni i prodotti più genuini, accattivanti e riusciti: Wotan, BattleroaR, Sacred Blood sono solo i primi nomi che mi vengono in mente, a cavallo fra Italia e Grecia, fra le formazioni di punta di un (sotto)genere che ha conosciuto, dopo i fasti degli ’80, una incredibile seconda giovinezza negli ultimi anni dello scorso decennio. I ciprioti Arrayan Path (un tempo Arryan Path, senza la seconda “a”) si affiancano sicuramente alle formazioni citate e mi hanno regalato, con il loro esordio del 2000 “Road to Macedonia”, uno dei migliori dischi epic/power di sempre; in seguito la band non è riuscita ad attestarsi sugli stessi livelli, ma ha sempre mantenuto un certo standard qualitativo legato a una lodevole capacità di songwriting. Come indicato anche dal titolo stesso, “Stigmata” è il loro quarto disco, e si presenta sul mercato dopo un silenzio di circa un anno e mezzo. “Clepsydra” apre le danze con una certa durezza rispetto alle uscite precedenti, ma il ritornello è sempre ultramelodico e con quel tocco tradizionale ellenico che non manca mai nelle canzoni della band cipriota (ascoltate anche “Cursed Canaan” e capirete cosa intendo!). “The Bible bleeds” potrebbe essere un arrembante singolo, mentre “Judas Iscariot” spinge quasi naturalmente su una epicità oscura. Un altro tipo di epicità, più ariosa e ancora una volta strettamente legata al folk dell’Ellade, la ascoltiamo in “Pharao’s Wish”; “Disguising your Soul” contiene passaggi sinfonico-operistici di gran classe, mentre la più classica delle stentoree marce da battaglia, con un refrain da pugno alzato e mano sul cuore, si nasconde dietro il titolo “The Storyteller”. Due le bonustrack, una per la versione cd e una per quella download. Cari Arrayan Path, è sempre un piacere avere a che fare con voi!
(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10