(FDA Rekotz) Giungono al terzo album i Tedeschi Arroganz, band nata nel 2008 e dedita ad un death metal vecchio stampo che talvolta sfocia nel black metal. Dopo una breve intro, l’apertura spetta a “One Death”, brano dall’incedere lento e solenne, stilisticamente affine ai Bolt Thrower, con alcuni passaggi vicini al doom tipici della band Inglese. Un buon inizio, ma fuorviante, visto che il resto dell’album, come detto prima, risente di influenze ben più estreme, nonostante permanga una vena melodica che rende i pezzi brutali e catchy allo stesso tempo. Un esempio è “Arisen From Failure, Perished As King”, dove la velocità del riffing aumenta, le vocals alternano growls e screams, mentre il drumming è piuttosto variegato. La title track verte su sonorità decisamente black metal oriented che flirtano con quelle marce tipiche del death metal. Anche se gli stili finora citati sono quelli predominanti, gli arroganz non esitano a inserire forti dosi di doom, come su “Intoxicated”, pezzo dal riffing in pieno Saint Vitus style o “All Light Is A Lie”, brano sabbathiano che accelera solo nel finale. “Black Aura” è un mid tempo sostenuto da un riff classicamente heavy metal inframmezzato da accelerazioni non lontane dai primi Entombed. “Guilty” recupera le sonorità black metal melodiche accostabili ai Dimmu Borgir per atmosfere create. Il pezzo è coinvolgente e ricco di cambi di tempo che vanno da parti cadenzate ed epiche ad accelerazioni brutali e blast beats. L’album è molto eterogeneo, eppure con un sound ben riconoscibile e personale, che consente alla band di inglobare varie influenze senza mai dare l’impressione di scopiazzare a destra e a manca. Consigliato a coloro che non vogliono rinunciare alla melodia pur amando le sonorità brutali.
(Matteo Piotto) Voto: 7/10