(Fog Foundation Records) One man band storica ormai, visto che prese forma alla fine degli anni novanta (allora come vera band), pubblicando da allora (invero dal 2007) ben quattro dischi, prima di questo nuovo ed intenso “Il Mattino della Follia”, il primo con l’italiana Fog Foundation. Un black metal evocativo, atmosferico in senso narrativo e teatrale, depressivo, un po’ doom, un po’ rituale… come rivela la opener “London 28 December 666”, con il suo lunghissimo e suggestivo arpeggio interrotto da del black lento e lacerante solo per una piccola frazione del lungo brano. Introspettiva e destabilizzante la lenta “I Don’t Make an Effort to Share”, altra traccia dove idee doom e heavy metal vengono rese così perverse e maligne da abbracciare l’anticamera del black. Stupenda “The Warmth”: altro favoloso arpeggio pregno di malinconia, un arpeggio che cresce verso un’esplosione di emozione in perfetto stile DSBM, lungo una canzone piena di disperazione e contornata da una bellissima chitarra solista. Imponente la title track: quasi quindici minuti di percorso attraverso instabilità psichica, visioni, follie, brutali manifestazioni degli aspetti più deviati della mente umana, con divagazioni strettamente metal, uno sguardo al post metal, un cenno al thrash, un incedere trionfale nel quale si sentono richiami che spaziano dai Katatonia ai Nocturnal Depression. In chiusura “My Void”, un brano che si installa nella testa, ipnotizzando, seducendo grazie a quella melodia provocante… prima della divagazione finale, un salto tra le radici in un heavy metal primordiale, quasi punkeggiante. Harmful, il mastermind di questo progetto tutto italiano, raggiunge un livello emozionale grandioso in questa nuova opera, tanto che questi i suoi Ars Manifestia meriterebbero una più ampia e marcata visibilità, una diffusione che -speriamo- la Fog Foundation sarà in grado di realizzare!
(Luca Zakk) Voto: 8/10