(Revalve Records) Proposta molto interessante, quella dei laziali Arsea: un progressive metal venato anche di altre influenze, che si esprime in brani asciutti, i quali non si perdono in lungaggini inutili o manifestazioni autoreferenziali di capacità tecniche. “A new Dawn” va a bersaglio proprio perché è diretto: il songwriting ha una sua forte identità, che però non significa ripetizione degli stessi schemi per tutto il disco. Dopo la cinematografica intro “Awakening”, “VIII” è spedita e melodica, con un ottimo lavoro di tastiere. Tosta e gagliarda “Defected Light”, necessario l’aulico intermezzo acustico “Behind”; “Quantum Society” paga tributo ai Pain of Salvation, ma manifesta comunque una sua personalità sanguigna. Più veloce e serrata la prima parte di “Cross the Line”, che poi rallenta e sfocia in un’epica coda con tastiere magniloquenti. “Asceptic Life” è oltre sette minuti di prog oscuro, intricato, cupo; la titletrack che chiude il lotto è un rifiatare salvifico. I viterbesi sono soltanto al secondo disco, ma hanno già calcato palchi importanti… e se lo sono, a mio giudizio, meritato.
(René Urkus) Voto: 7,5/10