(Ván Records) Terzo immenso album per i “The Seasons of Life” (traduzione dall’islandese…). Un concept superlativo che parla della conversione religiosa dell’Islanda attorno all’anno 1000 il cui titolo si traduce (dall’islandese antico) pressapoco come “Odino ed il dio dei monaci”. Oltre un’ora e venti di poesia, di viaggio attraverso altre terre, altre epoche, eventi lontani -ma ancora attuali-, culture forti e piene di spirito, ricche di immagini. Musicalmente l’album -definibile “pagan black metal”- è una fusione superlativa di black metal norvegese, essenziale, diretto, con l’espressione artistica di progetti come i Wardruna. I nove capitoli, le nove lunghissime tracce si articolano tra tremolo feroci e parti corali, blast beat e strumenti folk o chitarre classiche: una miscela poderosa che trasmette un’emozione immensa, tanto che è impossibile non essere catapultati in pieno medioevo, dentro una atmosfera fredda ed opprimente in pieno contrasto con la bellezza della tradizione nordica contornata da una natura pura con caratteristiche esaltanti, dove il verde della bella stagione è luminoso ed il bianco del lungo inverno è senza fine, avvolgente. La componente folk non è affidata a synth o computer: i musicisti della line up si occupano dei cori, del violoncello, della viola, del corno, dei violini e pure le parti narrate sono a cura del vocalist Marsél e delle narratrice femminile Teresa. Un disco fantastico che trasmette con cruda verità le vicende, con totale purezza l’essenza delle emozioni, dei suoni, dei profumi, degli odori, degli scenari, degli eventi stessi, trascinando l’ascoltatore dentro alla storia, avvolgendolo con un’atmosfera reale, travolgendolo con evoluzioni musicali di immensa qualità e maniacale cura. Una release che va oltre la musica, molto oltre il semplice concetto di suoni, testi, melodie e canzoni. Un lavoro grandioso. Genialmente ambizioso.
(Luca Zakk) Voto: 9,5/10