(Van Records) Monicker e titolo assolutamente impronunciabile, ma buona musica! Questa band islando-tedesca ha già pubblicato tre full-length e diversi prodotti minori: il loro nuovo EP contiene soltanto due brani, ma di lunghissima durata, e descrive la storia della morte di un guerriero norreno e del suo arrivo nel regno di Hel. Difficile descrivere in modo analitico i quaranta minuti pressoché esatti di questo disco (i due pezzi hanno durata pressoché uguale). Direi che non ci troviamo affatto di fronte a un canonico pagan black metal. Abbondano le parti di violino, suonato in modo inquieto e atto a generare tensione nell’ascoltatore; in più di una occasione ascoltiamo partiture 100% gothic, con pesanti orchestrazioni e cori simil-gregoriani. Le sfuriate black sono rese spesso più originali dall’approccio vocale di Marsél; l’insieme è spesso opprimente, claustrofobico. Un incrocio di generi che forse può definirsi addirittura avantgarde, e che consiglio nella sua eccentricità.
(René Urkus) Voto: 7,5/10