(My Kingdom Music) Band laziale che prende vita da elementi di Witches Of Doom e altri progetti e pubblica il suo primo album per la campana, e sempre trasversale nelle proposte, My Kingdom Music. Il quartetto Artificial Heaven appare parzialmente come un tributario alle sonorità dei Sisters Of Mercy, Bauhaus e cose del genere. Autori di un incontro di stile tra il gothic rock e il post punk, Artificial Heaven incidono undici canzoni certamente piacevoli, dalle sonorità nitide, con un cantato, Fabio Oliva, che pur con altre tonalità sembra un’approssimativa sommatoria tra Andrew Eldritch, Piero Pelù e in minima parte Ian Astbury. Alle sue spalle chitarra, basso e batteria di una certa portata. La band offre all’ascoltatore canzoni di radice punk, scenari e temi gothic e punk rock, non da meno una sporadica radice stoner rintracciabile nelle canzoni. La base ritmica, Lorenzo Valerio alla batteria, Stefano Romani al basso, è agile, spigliata e detta bene i tempi a seconda delle necessità del pezzo. Dinamismo e varietà esecutiva si radicano al meglio nei pezzi. Fed Venditti sa essere protagonista con la sei corde o limitarsi a ritmare contribuendo a questi scenari a volte crepuscolari in altri dimessi e misteriosi, ma d’impatto il più delle volte. Privi di fronzoli o velleità d’atmosfere o superflue divagazioni oniriche, Artificial Heaven sono un solido trio che assiste un cantante ispirato, narrativo. Qualche canzone ben distintiva, come l’insuperabile “Automatic Love”, “Lie To Me” e “Fall Away”, giusto per citare un avvenente trittico che impreziosisce un esordio eccellente.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10