(Limb/Audioglobe) Vi piacciono i Dragonforce con ZP Theart alla voce? Allora comprate il debut degli Ascension. E la recensione potrebbe finire qui! Scherzi a parte, questi scozzesi sono a tratti davvero incredibilmente fedeli alle atmosfere dell’extreme power metal: si vedano ad esempio l’opener “Somewhere back in Time”, con tutti i trademark dragonforceiani (dalle tastiere ai suoni di chitarra ai solos infiniti), oppure lo strumentale a cascata “Orb of the Moons”. Ma si farebbe un torto a questo disco volendolo etichettare come unicamente derivativo. “Reflected Life” ha infatti un approccio più classicamente power, di quello al confine con l’hard rock, melodico ed energico. “Heavenly” ricorda l’hayy power di Power Quest o (sarà un caso?) proprio dei francesi Heavenly, mentre “The Silver Tide” è una ballad dai toni soffusi e di nuovo più rock che metal; “The Avatar (Ascension)” sfiora invece i dieci minuti, concedendosi due bei break sinfonico-cinematografici. Un disco facilmente assimilabile che si inserisce con buone capacità in un filone che, almeno per quanto mi riguarda, non ha ancora detto tutto. Ma non fatemi l’errore dei promoter: i Gamma Ray mi sembrano abbastanza lontani da queste atmosfere.
(Renato de Filippis) Voto: 7/10