(ViciSolum Productions) Vi siete mai sentiti fuori posto? Fuori tempo o semplicemente incompatibili con ciò che vi circonda? È quello che successe a Viktor Klint, mastermind di questo act svedese (quasi una one man band), un artista che nella sua carriera ha sempre cercato le sonorità a lui compatibili, girovagando negli ambienti rock e metal, fino alla decisione di mettersi in gioco direttamente, decisione che ha dato vita a Ash And Coal e a questo album che mette in musica quel sentirsi fuori posto e fuori luogo. Dieci tracce con una inconfondibile matrice metal che ospitano un ampio spettro di influenze tra il dark ed il gothic, creando un tappeto perfetto per vocals brillanti ma ricche di un pessimismo delizioso il quale mi ricorda spesso i Lake of Tears. E sono proprio le parti vocali che attirano l’attenzione, che monopolizzano il suono, offrendo proprio quella caratteristica che è sicuramente meno metal e più gothic-rock. Grintosa e travolgente “Never Learn”. Sensuale e provocante “Tell Them Not to Be Afraid”, riflessiva e profonda “War Is Coming”. “Everyone’s a Misanthrope”, oggetto anche di un bel video, è un piccolo capolavoro di malinconia e cinismo convogliati in un tunnel di sensazioni dark metal. Tetra, maledettamente tetra “Evil One”, contorta “The Eating Fire”, decisamente heavy gothic l’ottima “Black Waters”. Decadenza, oscurità, misantropia, una colonna sonora per il buio, per il freddo. Il declino di una marcetta che convoglia in sentiero verso il nulla assoluto. Per quelle albe nebbiose e gelide. Per quelle notti invernali silenziose. Per quei sentimenti e pensieri profondi che riescono a descrivere l’infinita decadenza umana.
(Luca Zakk) Voto: 8/10