(Nuclear Blast) Gli Ashes Of Ares sono Matt Barlow (cantante ed ex Iced Earth), Freddie Vidales (chitarra e basso, ex Iced Earth) e Van Williams (batterista, ex Nevermore), un super-trio, personalità importanti e di spessore che hanno fatto sound celebri. “Ashe of Ares” è un album da non prendere sottogamba, non è stato facile scriverne, visto il calibro artistico di chi lo ha realizzato, in Florida al Morrisound con Jim Morris (Iced Earth, Kamelot, Morbid Angel) e a dirla tutta ho dovuto impiegare molti ascolti per farmene un’idea solida e concreta. Il riffing scelto dai tre è molto pesante, strettamente heavy con punte speed e thrash, le ritmiche di Williams sono una solida impalcatura dove poggiarsi e la voce di Barlow è sensibilmente a suo agio in questo habitat sonoro fatto di potenza e dove le melodie spesso sono date proprio dalle sue linee vocali prima ancora che dal tessuto musicale. Dunque come esecuzione c’è poco da eccepire, i tre si sono impegnati eppure vanno fatti dei distinguo perché nonostante tutto le canzoni non riescono ad essere tutte quante memorabili e la mia personale idea vede batteria e voce sempre un passo avanti rispetto ala chitarra. Ad onor del vero Vidales sembra offrire scorci di rilievo principalmente quando va nei solo, cosa che non accade nell’economia generale del riffing che alal fine ha i suoi alti e bassi. Questo significa che se Barlow prevale spesso si ha l’impressione di avere a che fare con sonorità vicine agli Iced Earth o comunque a loro derivazioni, per non parlare di ovvi scorci alla Nevermore. Pochi, ma ci sono. Prevalgono i mid-tempo e alla fine la cosa diventa un tantino monotona, mentre trovo piacevoli le poche trovate acustiche. Nella sostanza questo album ha qualcosa di molto classico dentro di se, non vuole mai eccedere in velocità, gioca sull’impatto, nonostante quest’ultimo non sempre è dato dalle sei corde. Il riffing a tratti ha qualcosa di troppo piatto, quasi a nascondersi o essere nascosto dalla prepotenza vocale di Barlow. Non mi precipiterei a compralo, ma questo album di Barlow, Williams e Valdes ha un suo personale valore.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10