(Logic(il)logic/Andromeda) L’esordio dei riminesi Ashes of Chaos ci mostra un’altra formazione italiana pienamente a proprio agio con le atmosfere intricate del progressive metal: in questi ultimi mesi, lo dico con grande soddisfazione, prodotti made in Italy di questo genere e dotati di questa professionalità hanno ripreso ad affollare il mercato, e gli Ashes of Chaos non sono certamente da meno, solo per citare gli ultimi con cui ho avuto a che fare, con gli Empyrios (anch’essi peraltro di Rimini), i Nekrosun o gli Odd Dimension. “Eye” è un concept incentrato su un evento catastrofico (la collisione di un meteorite con il nostro pianeta) e presenta dieci brani cangianti e a tratti imprevedibili. La traccia autotitolata apre il disco con toni decisi e taglienti alla Symphony X, ma comprende anche momenti in cui il ritmo impazzisce e arriva fino ai primi System of a Down. “Doom” è un impalpabile intermezzo che rievoca le uscite recenti degli Anathema, mentre “Mechanichal Rage”, a dispetto del titolo, si fonda essenzialmente su tastiere eteree cui fanno da contrappunto fasi durissime con controcanto in growling. “Novilunio” è lo strumentale ubriacante, pressoché necessario in dischi di questo tipo; “Atmosfear”, divisa in due parti, attraversa praticamente tutto il possibile spettro sonoro di un disco prog, dalle sfuriate velocissime a toni jazzati ai passaggi in acustico vagamente pinkfloydiani (soprattutto all’inizio del secondo movimento). Due, infine, i brani in scaletta che superano i dieci minuti: mi piace soprattutto “Parallels”, che ha un sound drammatico, debitore di alcune cose dei Dream Theater di una decina di anni fa. Sorpresa conclusiva con “Rinascita”, cantata in italiano, densa di suggestioni dantesche e incline a una speranza che si esprime sia nel testo che nelle aperture epiche. Una esperienza potente, disorientante (nel senso buono del termine!), sempre nuova a ogni ascolto; l’unica cosa che non mi piace di questo “Eye”… è la copertina!
(Renato de Filippis) Voto: 8/10