(Autoproduzione) Dalle parti del Kansas arrivano quattro giovanotti dall’aria assortita, come quattro individui diversi per indole, carattere e aspetto che si mettono insieme per formare un complesso musicale. Il risultato è quello di creare un sound che va dal rock al metal, attraverso una gamma dunque assortita. Tendenzialmente gli Ashes Of Tyranny sembrano una rock band che sposa le soluzioni alternative metal, melodic metal, nsomma di cose tipo Alter Bridge o Killswitch Engage, ad esempio, tanto per dare una vaga idea. I quattro però rivelano di già un sound abbastanza personale. Rock con ispirazioni metal, melodie che pervadono le canzoni, fraseggi di chitarra e parti in cui gli strumenti erigono muri imponenti e sempre cesellati da melodie a tratti robuste, toniche (alla Metallica), in altri frangenti dalla scorza nettamente rock. Le distorsioni delle due sei corde (una è la ritmica, quella del cantante Jamison Brummel) sono chiare e dure, dunque le velocità o il tipo di fraseggi e riffing decidono se rendere gli Ashes Of Tyranny sul metal oppure verso il rock. Credo che il songwriting pur se piacevole è ancora acerbo, ma fare otto canzoni in 40’ e renderle differenti tra loro al giorno d’oggi non è qualcosa che sanno fare tutti. Incoraggiante questo “Shrine”, ma agli Ashes occorre ancora del tempo per evolversi.
(Alberto Vitale) Voto: 6/10