(Rock’n’Growl) Con un album chiamato “The Cure for Happiness”, credo sia facile immaginare il genere suonato dai croati Ashes you leave, che si presentano come una delle band più longeve e conosciute della propria scena nazionale. I nove brani di questo disco rappresentano infatti una ricca messe di gothic abbastanza condizionato dal doom. “Devil in Disguise” dice My dying Bride in ogni singola nota, e soprattutto in quelle affidate al violino: ma la voce di “Jade” Etro, cantante italiana appena entrata in formazione, è calda al punto giusto per affascinare l’ascoltatore. “For the Heart Soul and Mind” prima fa pulsare nel modo giusto il basso e poi ci regala un bel refrain e un ritmo incalzante, dove ancora una volta il violino è protagonista. Qualche sprazzo estremo in “The ever Changing”, mentre “Meant to stray” parte come una ballad ma si afferma poi come un brano incessante, ritmato e ansiogeno: forse il migliore della scaletta per le atmosfere che riesce a creare. Rabbia e dolcezza si dividono quasi equamente “Summers End”, il brano dove maggiormente, al cantato di Jade, si affianca un growling molto profondo e ancora una volta legato alla ricetta del doom inglese della seconda metà degli anni ’90; il dolce intermezzo acustico “The Cure” è il preludio alla conclusiva “The Happiness”, un depressive gothic molto introspettivo. Direi che gli appassionati di queste sonorità possono acquistare ad occhi chiusi.
(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10