(Lion Music) Progetto italiano prog metal il quale nel tempo ha mutato le proprie coordinate oltre alla line-up. Gli Ashent con “Inheritance” si propongono con un metal molto articolato, complesso. Personalmente trovo alcune cose cervellotiche al pari di altre che mi stupiscono per come riescono a sfumare la propria identità in strutture dinamiche e dalle melodie particolari. L’iniziale “Eve” è un biglietto da visita su come la band veda la musica, su come la senta e su come la vuol proporre, appunto attraverso una sofisticata interazione tra i diversi elementi di stile (heavy, thrash, ecc.). Titta Tani, ex batterista per DGM, pone il suo piano vocale in un certo modo, direi anche abbastanza fluente, mentre il tessuto musicale si esprime in modo articolato e fino ad essere intricato, creando un contrasto sicuramente voluto ed impari tra appunto una linea melodica (quella vocale) scorrevole e un’altra (quella musicale) strana ed umorale. In altri casi però avviene quasi il contrario, infatti è il Tani a capovolgersi in vocalità mutevoli e la musica a scorrere con grazia. Questo nuovo album rappresenta comunque una sintesi ben superiore rispetto al passato. Esso rappresenta la coesistenza tra le diverse sensibilità ed idee degli Ashnet, elaborate in una forma matura. Semplificando il discorso però e inserendo una personalissima opinione, ho l’impressione che “Inheritance” sia il tipico lavoro che o lo ami subito oppure risulta ostico. Un ascolto non basterà mai a farselo piacere, anzi induce a capire che sottoporsi a questa vagonata di musica è quasi un lavoro. Le diverse sfumature ed evoluzioni rischiano di far perdere la testa all’ascoltatore, tuttavia gli amanti delle soluzioni non easy troveranno molta materia del genere.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10