(Division Records) Asidefromaday il fatto di unire sotto un’unica parola quel gruppo di cinque, credo renda bene l’idea semantica del sound di questi francesi. Un blocco coeso di post metal, dalla forte tensione emotiva che si percepisce nell’aria. I pezzi sono cupi, quasi tristi, ma di sicuro hanno disperazione e tormento. L’ascolto non è propriamente dei più sereni. Non è un limite, ma unita quest’atmosfera all’ossessività dei pezzi il tutto diventa sfiancante. Si avverte il retroterra hardcore della band, nata nel 2000, e che ha condiviso i palchi con Gojira e Cult of Luna tra le tante, ma le due sono citate perché gli Asidefromaday hanno attinto qualcosa da loro. Canzoni ombrose, ma non prive di rabbia contenuta in queste sacche squadrate che sono le sette canzoni. Solo “Process of Static Movement” e “Through the Eye of the Beholder” vanno al di sotto dei 5′, il resto supera i 6, i 7 e gli 8′, dilatando di conseguenza quello smarrimento e ipnosi che genera il sound degli Asidefromaday. Perfetti per chi si cala in questi sound da inferni emotivi, mentre per gli altri che restano a gallo possono davvero essere indigesti.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10