(Fastball Music) Un album dopo sei anni per gli Askara di Basilea che esibiscono alla voce, nonché pianoforte e tastiere, la notevole Miril Schmidt. Alla voce della Schmidt si aggiunge anche quella maschile in growl del bassista Elia Schmidt e del chitarrista Benmjamin Wiesli. La musica è magistralmente melodica, con la band che si destreggia tra composizioni di natura gothic-dark. Miril Schmidt è molto brava, ha voce, un suo timbro personale e si adagia alla perfezione in ogni tipo di soluzione musicale scelta dalla band. “Lights of Night” scorre in maniera gradevole e con diversi momenti importanti, coinvolgenti e con un grande senso della melodia che pervade ogni singola canzone. La delicata e poetica “Hibernation”, “By God” sono tra i pezzi più significativi di “Lights Of Night”, non da meno la sognante e malinconica strumentale “Reprise: Harbour Lights” quanto la seguente “Seven Years” che mette in risalto Miril Schmidt sia per il cantato che per il suo tocco melodico al piano. Degnamente gothic-doom metal vecchio stile, tipo anni ’90, “The King’s Song”. La batteria di Raphael Gruenig risulta troppo digitalizzata e dunque poco genuina. I suoni sono l’aspetto meno avvincente nella musica degli Askara, infatti pur essendo ottimamente mixati, ad esempio le chitarre appaiono piuttosto compresse. Ad ogni modo il risultato finale è quello di un’architettura delineata, netta nel definire ogni canzone e renderle tutte poetiche.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10