(Massacre Records) Nuova e autentica colata di prog power-heavy metal, ed è la quinta volta attraverso un album per i tedeschi che lo esprimono con maestria. Il precedente album “Closing the Circle” (QUI con altro sulla band) aveva presentato un nuovo e valido cantante, Diego Valdez, mentre questo quinto album introduce il nuovo batterista Michael Kolar (ex collaboratore di Victor Smolski degli Almanac e Rage, Horsemen). Il nuovo musicista si integra bene nel tessuto variopinto dei pezzi, i quali sono altamente melodici e prog in maniera pulita ma non esasperata, leggera semmai. Valdez dal canto suo si conferma con il suo timbro molto simile a Ronnie James Dio, ed è l’ottima espressione, interpretazione e valore aggiunto a quanto la band costruisce in questa nuova opera. Dai momenti sinfonici, ma annacquati e dunque non propriamente tali, a soluzioni modern metal, passando sempre per un retaggio del riff genuinamente heavy metal. Gli Assignmenet non retrocedono di un passo in fatto di qualità e “Reflections” ha un’atmosfera moderna, al contempo lucida nella resa, nei temi esposti – da sempre impegnati a parlare di quanto governi, poteri, politica condizionino le persone e come queste viviano le conseguenze– e nelle melodie intense. Proprio su queste ultime si contraddistinguono le partecipazioni di Inés Vera-Ortiz (Inner Stream, Black Oceans), voce in “Endlessly”. In fatto di presenza femminile va citata anche Maria Jose “Ledy” Pot per i suoi cori e seconde voci. Terzo ospite è Marco Ahrens (Poverty’s No Crime, Silent Nation) con la sua chitarra solista in “Mercyful Angel” e “Silent Nation”.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10