(Sentient Ruin Laboratories) L’oscurità, la morte, le visioni esoteriche e le dimensioni tenebrose degli Assumption prendono forma in maniera completa nel loro secondo album. A quattro anni dal primo album “Absconditus”, la band death metal italiana sprigiona una nuova, pesante e oscura visione di morte. Una visione potenziata da elementi di decadente e funesto doom metal. Sette pezzi che rappresentano una massa informe e ribollente di disperazione, dal quale il lezzo della morte viene esalato in tutta la sua devastante potenza. Proprio come lo mostra la copertina. Assuption coronano passaggi imponenti strutturati con riff e pattern poderosi, nonché da qualche assolo che si mette in mostra tagliando in maniera letale le atmosfere oscure e angosciose. Lo stesso accade con armonizzazioni che sprigionano visioni laceranti e dense di sofferenza, quanto di tratti melodici che contrastano con quel roboante clima oscuro e maledetto del riffing e delle sue conseguenti atmosfere. “Hadean Tides” descrive in forma sonora un luogo lontano, incastrato in un abisso e percorso da colate di fuoco. L’inferno, appunto o proprio il dio Ade e la sua casa. Questo luogo inospitale e maledetto diventa però familiare dopo pochi ascolti, la band infatti maneggia sapientemente il death e il doom creando un muro sonoro dalle atmosfere fluide e comunque da impatto.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10